Tutti sappiamo perché i dinosauri si sono estinti. Al di là delle cause esterne ed oggettive (sconvolgimenti, cataclismi, glaciazioni e terremoti) il maggior limite del dinosauro è stato il suo proprio modo di essere. Grande, lento, pesante e bisognoso di smisurate quantità di cibo.
Mentre il dinosauro scompariva, i mammiferi, piccoli e veloci, si adeguavano ai mutamenti e affinavano le loro capacità e caratteristiche, finalizzandole alla sopravvivenza.
Per operare nel WEB noi abbiamo scelto di essere mammiferi, anche se questo ormai non basta più.
L’incessante evoluzione di Internet richiede ormai doti specifiche che si applichino ai campi più svariati.
Il lavoro del SEO (Search Engine Optimizer) è volto all’ottimizzazione, cioè a tutte quelle attività finalizzate ad aumentare il volume di traffico che un sito WEB riceve dai motori di ricerca, Google in testa. Richiede capacità e competenze tecniche relative sia alla scrittura del codice HTML che ai contenuti, alla formattazione, alla velocità, ai microformats, ai link. Si tratta di un vero e proprio marketing dei motori di ricerca. Il SEO ha svolto finora un ruolo fondamentale, permettendo ai siti ottimizzati di scalare i risultati dei motori di ricerca e di essere visibili nelle prime pagine, in testa a milioni di altri risultati.
Ma il SEO lavorava in un sistema in cui Google regnava sovrano e il mezzo più utilizzato per accedere alla rete era il PC.
Oggi non è più così.
I più recenti sondaggi (dati AudiWEB 2010) ci dicono che il 70% degli Italiani accede a Internet, ma il dato rilevante è che il 13% accede alla rete da dispositivi mobili (cellulari, blackberry, iPhone, iPad, smartphone, palmari). Tra gli utilizzatori del cellulare gli accessi WEB e e-mail oggi arrivano al 21% e lo scenario futuro prevede una triplicazione entro il 2016, quando raggiungeranno il 60%, confermando che il boom di Internet in Italia sarà legato più al mobile che al pc.
Le competenze del SEO (sviluppatore, designer, marketer, copy) non sono più sufficienti in un mondo WEB che non è più solo strettamente dipendente dai motori di ricerca. In un universo che si sta evolvendo in molte direzioni collegate tra loro, (Universal Search), le logiche di navigazione e di ricerca sono eterogenee: gli utenti navigano tramite supporti digitali diversi dal pc, e gli obiettivi delle loro navigazioni sono molteplici: i social network, i portali verticali, i siti multimedia, i blog, i portali di e-commerce.
Il raggio di azione si allarga e il lavoro del SEO, si trasforma, necessitando di più numerose attività e, di conseguenza, di figure con diverse specializzazioni (come già avviene per i grandi progetti, soprattutto nelle agenzie), ma è certo che nessuna delle figure coinvolte potrà considerarsi parte di un mondo a sé stante, pena la perdita dell'orizzonte, del senso e degli stessi obiettivi della singola attività.
Si arriva così al DAO, Digital Asset Optimization, in poche parole ottimizzazione e gestione dell’assetto digitale. Non si tratta più di lavorare per una semplice ottimizzazione per i motori di ricerca, per un canale, ma qualcosa di ben più complesso, riuscire ad integrare strategie di marketing su più canali per essere competitivi su ognuno di essi e trarre benefici crescenti dal WEB, la piattaforma che offre la maggiore flessibilità.
Mosaiko WEB sposa questa tendenza e offre ai suoi clienti anche questa opportunità.